Su 'Al Volante' di ottobre'15 leggo la pubblicità della nuova Hyundai Tucson:
" Change is good. Cambiamento come stile di vita. Cambiamento: trasformazione, variazione, ...dice il dizionario. Noi di Hyundai (perciò anche Kia, no ?) abbiamo fatto di queste parole la nostra mission, la nostra bandiera. ecc."
Se questa politica 'suona bene' per Hyundai/ Kia a me sembra 'suoni male' per il cliente perchè, è vero che si può aggiornare tecnologicamente un'auto per tanti motivi, però non si può stravolgerla nel disegno, soprattutto se di successo (mia opinione: nel caso di Sportage-3, sfigurarla), dopo soli 5-6 anni (spesso con un restyling nel mezzo).
Oltre alla disaffezione/ delusione che si viene a creare nei confronti del marchio, purtroppo questa politica consente una precoce
svalutazione economica del proprio acquisto. Come detto altrove, case costruttrici tedesche (tedesche quanto P. Schreyer e il centro design di Kia) come WV-Audi, Mercedes, ecc. evolvono piano piano i loro prodotti, con piccoli interventi che li fanno apparire +/- gli stessi ed è anche questa una strategia che fa vendere, pur in assenza di una lunga garanzia di 5 o 7 anni proposta dai coreani.
In futuro, quando comprerò un'auto nuova, terrò ben presente di questa eccessiva velocità di cambiamento del gruppo Hyundai/ Kia. Un'auto non ha lo stesso costo di un cellulare o di un televisore, ormai considerati usa e getta, obsoleti e subito deprezzati dopo l'acquisto.
Perciò, un'altra domanda ai 'designers' (o chi ci sarà), potrebbe essere:
" Avete intenzione di continuare con questa politica di veloce rinnovamento dei modelli ? Se sì, questa voglia continua di cambiamento porterà ad avere una Sportage totalmente diversa una dall'altra ogni 5-6 anni ? "Detto tra di noi, se la loro risposta è sì, per quanto mi riguarda " Kia, adiós para siempre ! "